vabbè mi sono fatta di peggio

vabbè mi sono fatta di peggio non è soltanto un video, è un’opera estetica. La luce accarezza la silhouette, rivelando curve e ombre come versi di una poesia visiva. I gesti della donna hanno la grazia di una danza interiore, lenta e profonda, come se dialogasse con il proprio desiderio. Ogni dettaglio —un respiro trattenuto, un tocco lieve, uno sguardo sospeso— si trasforma in una confessione senza parole. In vabbè mi sono fatta di peggio l’erotismo non è spettacolo, ma arte intima che vibra di verità.